La Proprietà, il dramma di una scopata

  •  Come nasce la Proprietà Privata? Che cosa legittima la Proprietà Privata? La Proprietà non è solo quella immobiliare, ma anche quella mobiliare, intellettuale e industriale. Interessante Video di Serafino Massoni sulla nascita della Proprietà Privata.
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Come nasce la Proprietà Privata? Che cosa legittima la Proprietà Privata? Noi proprietari di casa ci occupiamo in questo sito di uno dei tanti aspetti della Proprietà: la Proprietà immobiliare che comprende appunto le case ma anche i terreni sui quali le case si costruiscono. Per Proprietà, tuttavia, in questo post non intendo solo la Proprietà immobiliare, ma anche quella mobiliare, intellettuale e industriale. Bisogna sempre tenere ben presente che la Proprietà non è solo quella immobiliare (case e terreni) che di solito viene recintata e confinata, ma è soprattutto quella mobiliare (soldi, stipendi, pensioni, automobili, smartphone, gioielli, barche, vestiti, ecc.), ma è anche quella intellettuale (Copyright, brevetti, diritti d'autore), così come è anche quella industriale (tutela del marchio e del nome).
Tutte queste forme di Proprietà da dove e come nascono? Chi le legittima?

Per rispondere a queste sconvolgenti domande ho pensato di farti vedere e ascoltare un video estremamente "pornografico" fatto da Serafino Massoni, famoso professore di Storia e Filosofia, video interessante, ma scandaloso, intitolato: nascita della Proprietà Privata

Secondo Serafino Massoni la Proprietà Privata nasce con la scoperta della funzione dello sperma (il seme maschile), cioè nasce da una scopata, dalla consapevolezza di una scopata, detto volgarmente. Alla base della nascita e della legittimazione della Proprietà Privata ci starebbe quindi l'atto sessuale tra uomo e donna.

Serafino Massoni è persona intelligente e arguta. Lui dice che prima del patriarcato che caratterizza la nostra epoca, esisteva il matriarcato. Nel matriarcato non si conosceva la funzione dello sperma, perché tra l'atto sessuale e la nascita del bambino ci passano nove mesi, di conseguenza non era semplice e immediato per gli uomini di allora, ignoranti e inconsapevoli, associare le due cose. C'è voluto del tempo, come per ogni scoperta scientifica. All'epoca del matriarcato si pensava che le donne mettessero al mondo i figli da sole, per partenogenesi, per volontà loro o di qualche dea o dio, per cui le donne erano venerate come dee, perché le si riteneva le uniche in grado di perpetuare la specie umana.

Con la scoperta della funzione dello sperma, l'uomo incomincia a prendere consapevolezza e a rivendicare la sua parte, i suoi diritti sul figlio, cioè incomincia a rivendicare la paternità del figlio e quindi la Proprietà del figlio e della donna, Proprietà che trova la sua codifica nella Bibbia e nella invenzione dei dieci comandamenti (non desiderare la donna d'altri e la roba d'altri, onora il padre e la madre, ecc.) codificati dal dio Javè che li impartisce a Mosè dando all'uomo la scusa buona per legittimare la Proprietà.


Infatti, non si può vantare la proprietà del figlio, cioè la paternità del figlio se prima non si ha la proprietà esclusiva della donna dalla quale quel figlio nasce. Infatti per rivendicare la paternità del figlio l'uomo deve essere certo di essere stato lui a fecondare la mamma del bambino con il suo seme. Per avere questa certezza occorre accoppiarsi con una donna vergine che dà maggiori garanzie rispetto ad una donna che ha perso la verginità. Ma non basta. Per essere certo di essere lui il padre del bambino, l'uomo deve poi poter "ingabbiare" la donna in modo da escludere ogni sua possibile "scappatella" che possa mettere in dubbio la certezza della sua paternità nei confronti del figlio che nascerà. Occorre poi emanare una serie di leggi, normative e punizioni che disincentivino la donna ad accoppiarsi con altri uomini (esempio pena di morte per lapidazione, infibulazione delle bambine, ecc.) espropriandola della libertà. Non dimentichiamo che la Proprietà è un esproprio. Non ci può essere Proprietà esclusiva di un bene senza che quel bene venga espropriato a tutti gli altri. Tutto questo al fine di avere la speranza (o la certezza) che il figlio che nascerà da quella donna presa in Proprietà privata sia il suo e non quello di un altro uomo. Questa "gabbia" che si va a costruire intorno alla donna prende poi il nome di matrimonio (dovere della madre) e lo si carica di importanza e di risvolti psicologici fino a farlo diventare un sacramento.

Con la distinzione tutta patriarcale tra il figlio mio e il figlio tuo, il concetto di Proprietà incomincia a diffondersi e ad estendersi sempre di più nel tempo e nello spazio, coinvolgendo non solo il figlio e la donna che lo partorisce, ma estendendosi mano a mano a tutte le risorse della Terra.  Arriviamo così ai giorni nostri dove, nelle Conservatorie dei registri immobiliari, nei PRA, nelle anagrafi comunali, alla SIAE, nei WIPO, nelle banche, si deposita e si registra il Patrimonio (dovere del padre), cioè i beni di Proprietà, ciò che è mio e ciò che è tuo.

Tutto questo, come spiega bene Serafino Massoni alla fine del video, non fa altro che aumentare il dolore e la sofferenza quando perdiamo ciò che ci appartiene, cioè quando, per un motivo o altro, perdiamo il Patrimonio, la Proprietà del Patrimonio.

Tuttavia la domanda sconvolgente che torno a fare è: può una scopata legittimare il dramma della Proprietà? E' sufficiente una scopata a legittimare la Proprietà e quindi l'esproprio dei beni?