Quando l'amministratore non paga le bollette

L'amministratore del condominio incassava i soldi delle bollette gas dai condomini, ma poi non le pagava. L'Italgas ha chiuso i rubinetti lasciando il condominio al freddo. In questo caso il condomminio è formato da appena sei famiglie, "povera gente", famiglie di pensionati e operai, la cultura del condominio non ce l'hanno. Loro hanno sempre pagato quello che l'amministratore ordinava, unica persona un po' più "evoluta" nella casa essendo un commerciante. Il condominio lo ha quasi sempre amministrato lui da quando è nata la casa, circa 30 anni fa.

Soltanto in questi ultimi due anni qualcosa deve essere andato storto all'amministratore, diventato nel frattempo anziano e malato.

L'amministratore, un condomino residente nello stesso condominio, evidentemente in difficoltà economiche, non pagava le bollette del gas, sebbene tutti gli altri proprietari pagassero regolarmente a lui le quote di loro spettanza. Un bel guaio per i condomini la cui unica consolazione era quella che al freddo ci sarebbe rimasto pure l'amministratore, visto che abitava con la famiglia nello stesso condominio.

Il contatore Italgas che alimentava la caldaia centralizzata condominiale era da sempre intestato alla persona dell'amministratore e non al condominio. Proprio questo fatto ha impedito ai condomini di acquisire informazioni sul pagamento delle bollette. Infatti L'Italgas o meglio il punto in franchising Italgas di zona non dava alcuna informazione ai condomini per via della legge sulla privacy essendo appunto l'amministratore e non il condominio il titolare del contratto di fornitura gas.

Alla fine i condomini sono riusciti a sapere che c'erano una serie di bollette morose e che era stata avviata la pratica di recupero credito con relativo decreto ingiuntivo da parte dell'Italgas nei confronti dell'amministratore. Sebbene ci fosse tutta la buona volontà per cercare di rimediare a questa situazione, la legge sulla privacy ha impedito e ritardato la soluzione del problema.

Infatti nessuno faceva sapere a quanto ammontava la morosità. Tra l'altro l'amministratore sosteneva la sua disponibilità a pagare, ma la situazione si era talmente incasinata che nessuno riusciva a venirne fuori. Infatti l'Italgas aveva disattivato e cessato la fornitura portando via il contatore del gas.
Servizio Clienti Italgas Punto in franchising

I tentativi di acquisire informazioni presso l'avvocato che seguiva il recupero credito per conto Italgas si sono rivelati un fallimento. Infatti in risposta ad un fax di richiesta informazioni, l'avvocato dell'Italgas ha risposto con il fax sotto riportato.

Il fax di risposta dell'avvocato

In questo fax l'avvocato ribadisce che non può dare informazioni perché la sua controparte è il Sig. ... cioè l'amministratore e non il condominio. Ma bella! Diciamo noi. I soldi l'amministratore li ha presi e vogliamo sapere se ha o non ha pagato le bollette del gas, vogliamo sapere a quanto ammonta la morosità. Niente da fare. Anche per telefono non si cavava un ragno dal buco. Tra l'altro le segretarie dell'avvocato consigliavano al condominio di mettere un avvocato.

Che fare? L'Italgas non voleva fornire la somma precisa della morosità per via della privacy, L'amministratore telefonava all'avvocato per chiedere il conteggio finale da pagare. L'avvocato gli rispondeva che l'Italgas non gli aveva ancora fatto i conteggi precisi. La stagione fredda intanto si avvicinava.

Il condominio allora decide, per propria tutela e su nostro suggerimento, di scrivere una lettera all'amministratore e una per conoscenza all'Italgas:

La lettera all'amministratore del condominio

L'amministratore non convoca l'assemblea richiesta dai condomini con la lettera A.R. sopra riportata. Quindi ai sensi dell'art. 66 dd. aa. Codice civile i condomini decidono di autoconvocarsi per decidere il da farsi.

L'assemblea decide di revocare l'amministratore che, nonostante tutto, conferma a verbale la sua intenzione a saldare tutta la morosità e di accollarsi tutte le spese e le penalità per il ritardato pagamento. Chiede l'aiuto dei condomini per poterne venire a capo. Si decide di fissare un appuntamento dall'avvocato dell'Italgas al fine di saldare il debito.

Successivamente, sentito l'avvocato per l'appuntamento, si viene a sapere che lui non conosce a quanto ammonta il debito perché l'Italgas non ha ancora fatto i conteggi.

Dal Sindaco. I condomini decidono di coinvolgere anche il Sindaco del paese e di metterlo al corrente della situazione. Il Sindaco li riceve nella sala consigliare e sentita la loro storia promette un suo interessamento.

La lettera al sindaco

Il Sindaco, munito di codice utente italgas datogli dai condomini della casa, si informa presso il "centro servizi clienti" e riferisce ai condomini che devono andare a pagare presso gli sportelli Italgas di Via XX settembre a Torino. Ma come? Quando telefonavano i condomini al "centro servizi clienti", l'operatore diceva che, essendo stato emesso decreto ingiuntivo, l'Italgas non accettava più i pagamenti e di rivolgersi all'avvocato che seguiva la pratica di recupero credito. Purtroppo però, l'avvocato non sapeva l'importo da pagare perché l'Italgas non gli aveva ancora fatto i conteggi della morosità. Classica situazione di stallo.

Nel frattempo la stagione del riscaldamento è iniziata, ma in quel condominio si sta al freddo.

In via XX settembre a Torino. Come suggerito dal Sindaco, una rappresentanza del condominio, insieme all'amministratore, decide di andare a Torino in via XX settembre, sede degli sportelli Italgas.

Finalmente, dopo due ore di attesa allo sportello, dopo telefonate fiume a destra e a manca, consulenze con il "capo" e attese snervanti, l'impiegata addetta riesce a fare emettere la fattura di saldo morosità: 5.869,00 euro da pagare.

Evviva, finalmente i condomini sanno quanto devono pagare. Ma soprattutto sanno che per pagare possono andare a Torino in via XX settembre, sede degli sportelli Italgas. E così fanno.

L'amministratore paga la sua parte di morosità e si stipula un nuovo contratto di attivazione fornitura gas.

Una bella lezione per i condomini che ci auguriamo stiano più attenti in futuro.

La fattura Italgas

Il nostro commento. Tutta questa vicenda ci pare assurda. Un amministratore ormai anziano e malato, rimasto invischiato in una morosità di alcune bollette, non riesce a tirarsi fuori e a venirne a capo. I condomini cercano di interessarsi, ma restano bloccati da una legge, quella sulla privacy, che li ostacola nell'acquisire informazioni sulle bollette del gas che alimentava la loro caldaia condominiale, ritardando la soluzione del problema. Ma anche le informazioni imprecise e superficiali date dagli operatori telefonici del "centro servizi clienti" forse frenati dalla solita legge sulla privacy, hanno fatto perdere un sacco di tempo al condominio che nel frattempo, per tutto il mese di ottobre, è rimasto al freddo.