Quando nel condominio si litiga: il caminetto della discordia
Abbiamo ricevuto il verbale di una assemblea condominiale straordinaria dove un proprietario ha affittato il suo alloggio all'ultimo piano di un condominio ad una famiglia italiana. Nel giro di alcuni anni la convivenza nel condominio, formato da sole nove unità immobiliari, è diventata impossibile.
Gli alloggi del condominio sono tutti dotati di impianto di riscaldamento autonomo con caldaiette a gas metano. L'inquilino, spaventato dall'eccessiva spesa per il gas metano, ha pensato di installare un caminetto ad aria calda nell'alloggio locatogli e di costruire una canna fumaria al suo servizio (facilitato dal fatto di abitare all'ultimo piano mansardato) autorizzato sia dalla proprietà che dal condominio stesso.
Le grane cominciano quando l'inquilino deve portarsi la legna in casa.
Fare l'intera rampa di scale con sacchi pieni di legna diventa parecchio faticoso, quindi l'inquilino decide di installare un montacarichi sul balcone del bagno per tirare su la legna. La legna, tra l'altro, deve anche essere tagliata e quindi l'inquilino destina il locale garage al suo taglio. Inoltre, poiché di giorno lui è impegnato sul lavoro, destina le ore notturne al taglio della legna.
Gli altri condomini, esasperati, non ne possono più. Il montacarichi non piace, può risultare pericoloso, i rumori del taglio della legna danno fastidio, la canna fumaria è stata costruita senza le necessarie autorizzazioni comunali, pare pure che la posa del caminetto abbia danneggiato l'intonaco del soffitto dell'alloggio sottostante, insomma un sacco di grane per il proprietario dell'alloggio, il quale non sa più che pesci pigliare.
Incominciano le diatribe e tutto il condominio si coalizza contro il proprietario che ha affittato e contro il suo inquilino amante del riscaldamento a legna. Quest'ultimo, di togliere il montacarichi non ne vuole sapere e, a sua volta, ha anche lui da ridire sui rumori che sente provenire dagli altri appartamenti e su diversi comportamenti che non gli piacciono da parte degli altri condomini.
E' battaglia, volano insulti e minacce tra inquilino e condomini. Rospi ingoiati per anni, sia da una parte che dall'altra, saltano fuori tutti insieme in un colpo solo. Si coinvolge l'amministratore il quale convoca un'assemblea straordinaria.
Attenzione, quindi, a quando si decide di installare caminetti in un alloggio in condominio.
Nel verbale si chiede la rimozione del montacarichi installato dall'inquilino. Invito rivolto alla proprietà, la quale se l'inquilino dovesse rifiutarsi, come può difendersi?
Il condominio in tal caso intende deliberare un intervento risolutivo
nei confronti della proprietà ritenuta responsabile nei riguardi del condominio.
Abbiamo chiesto un commento sulla vicenda all'avv. Paolo Gatto, consulente legale APPC, per sapere fino a che punto si può ritenere responsabile la proprietà per i danni e i comportamenti "maleducati e offensivi" dell'inquilino nei confronti degli altri condomini. Ci ha risposto decendo che: "il proprietario non è assolutamente responsabile per i comportamenti dei conduttori. E' responsabile solamente per i danni cagionati dalle cose in proprietà se la manutezione è di sua competenza. I comportamenti sono assolutamente personali."