Lettera al giornalista Lodovico Poletto

08/07/00

Abbiamo letto su "La Stampa" di oggi 08/07/2000, nella pagina dedicata alla cronaca di Torino la triste notizia sul tentato suicidio di una anziana signora in conseguenza dello sfratto esecutivo per finita locazione.

L'episodio dimostra quanto critica sia la situazione sul fronte "casa", da una parte padroni di casa che da anni cercano di rientrare in possesso del loro bene invano, dall'altra inquilini a basso reddito sfrattati che non sanno dove andare o non vogliono andarsene da dove sono.

La responsabilità di tutto questo, a nostro avviso, sta nella classe politica passata e presente e nei sindacati di categoria che non hanno saputo sviluppare una politica sulla casa rispettosa delle esigenze degli inquilini e dei proprietari. Una politica che invece di affrontare il problema e tentare di risolverlo fin dall'inizio, ha preferito rinviarlo di anno in anno, con continue proroghe e blocchi degli sfratti, una politica del "tira a campare" di cui ora si raccolgono i frutti.

Stiamo sviluppando un sito Web che cerca di sensibilizzare sul problema casa, le tasse, le spese, gli sfratti, la burocrazia all'indirizzo www.ciaoweb.net/lacasa/ (ora www.proprietaricasa.org), dove affrontiamo il problema dal punto di vista dei proprietari e cerchiamo di dare delle soluzioni.

Abbiamo scritto agli esponenti politici, via email, durante i forum online organizzati da "La Stampa" in occasione delle recenti elezioni regionali, alcune lettere, segnalando il problema sfratti ai politici di turno e sollecitando delle risposte che non sono arrivate. Segno evidente del diffuso disinteresse esistente nella nostra classe politica verso questo problema. Abbiamo scritto ad alcuni giornalisti de "la Stampa" invitando ad una maggiore sensibilizzazione dell'opinione pubblica e della classe politica sul problema casa.

Oggi leggiamo l'articolo sul tentato suicidio, segno estremo di richiesta di aiuto da una cittadina per il proprio disagio di fronte allo sfratto.

Intanto a Torino il Palagiustizia, monumento allo spreco, costato diversi miliardi a tutti noi contribuenti, fa bella mostra di sè, inutilizzato, in attesa di non so quale scartoffia burocratica.

Cordiali saluti.