Deboli protettissimi contro deboli non protetti, perchè ritenuti capitalisti!

Lettere del 6 - 14 settembre 2002

Il blocco SFRATTI preoccupa molti italiani, non sempre ascoltati, perché mette i deboli contro i meno deboli. E' un problema che non interessa tutti gli italiani perciò i responsabili, spesso rimangono inerti, in presenza di norme sempre più obsolete, che ritengolno ancora valide.

IL REITERATO BLOCCO DEGLI SFRATTI mette in grave crisi i proprietari di un solo alloggio, che pagano l'affitto "libero". E' necessario avviare dichiarazioni d'emergenza, che mettano sotto il controllo dei giudici delle esecuzioni di sfratto, tutti i casi particolari, anche in presenza di anziani e/o handicappati, quando l'occupazione é stata protratta da più di 5 anni in attesa della FORZA PUBBLICA e quando il reddito del nucleo famigliare supera i 25.000 euro. L'indennità d'occupazione, (calcolata, ancora, in base all'"equo canone", circa un terzo dei valori minimi di zona : 153? al mese invece di 450?), dovrebbe essere aumentata del 20% ogni anno, e non una sola irrisoria volta,come previsto dall'art.6 della L.9.12.1998 n°431. Comunque portata automaticamente, entro 3 anni ai valori minimi di mercato, sino alla consegna di un nuovo alloggio agli occupanti. Ritengo che i Comuni (o chi per essi), per questi casi particolari, debbano muoversi con estrema sollecitudine, provvedendo all'adeguata assistenza, sostituendosi ai privati .

Eugenio Luxardo


Agiamo e non piangiamo

NON TUTTI I PROPRIETARI DI CASA SONO TUTELATI
La sospensione delle procedure esecutive di rilascio per finita locazione, per gli immobili adibiti ad uso abitativo, è ulteriormente prorogata, per particolari categorie di inquilini, anziani e handicappati. Queste proroghe reiterate, aumentano l'angoscia e l'esasperazione di non pochi italiani, spesso anziani pensionati, non troppo ricchi, proprietari di un solo alloggio, occupato da troppo tempo da famiglie disagiate, che pagano l"equo canone"(abrogato),spesso con un reddito che supera i 25.000 ?. (ciò che fa perdere loro punteggi per l'assegnazione di alloggi).

La palese iniquità della normativa in materia di sfratti, se da un lato tutela il diritto del più debole, dall'altro non garantisce adeguatamente il (meno debole) proprietario dell'appartamento occupato, privandolo della disponibilità del bene, obbligandolo a pagare un affitto "libero".

Spero che questo messaggio venga letto da molti italiani soprattutto dai responsabili inerti, in attesa d'aggiornamento di leggi, di norme e di graduatorie che il tempo rende sempre più obsolete. Spero che tutti coloro che sono compresi in questo gruppo si uniscano e scrivano perchè si possa solidali programmare interventi decisivi. Quanti siamo? Siamo veramente interessati a muoverci decisamente? Chi siamo? Vogliamo solo piangere l'uno sulle spalle dell'altro? Decidiamoci!

Eugenio Luxardo


REITERATO BLOCCO DEGLI SFRATTI E L'INERZIA DI VARI ENTI

Il delicato problema della "emergenza sfratti" e la relativa "reiterazione della sospensione delle procedure di sfratto" (D.L.n°122/2002-dal 1° agosto convertito in legge) mette in grave crisi molti proprietari di un solo alloggio, (anziani pensionati, spesso non troppo ricchi).

Sarebbe opportuno, con estrema sollecitudine, esaminare caso per caso, sotto il controllo dei giudici delle esecuzioni, avviare provvedimenti e/o sancire dichiarazioni d'emergenza, per i casi eccessivamente prolungati di occupazione da parte di famiglie sotto sfratto esecutivo da più di 5 anni in attesa della FORZA PUBBLICA, anche se con anziani e/o handicappati. Queste famiglie, senz'altro disagiate, ( occupanti da anni sotto sfratto esecutivo in attesa della FORZA PUBBLICA), pagano, un indennità d'occupazione, per la quale ancora, rigidamente si applica il calcolo dell' "equo canone", (abrogato), canone che ormai è diventato pari a circa un terzo dei valori minimi di mercato, aumentabile del 75% dell'ISTAT all'anno.

La maggiorazione del 20%, prevista dall'art.6 della legge 9.12.1998 n°431, non é sufficiente ad adeguare detto canone ai valori reali anche perché può essere applicato un sola volta e non ad ogni anno di proroga del blocco dello sfratto. Ciò crea grave danno ai piccoli proprietari. ( 153 ? al mese invece di almeno 450? ).

E' necessario, quindi, che, sino alla consegna del nuovo alloggio alla famiglia sfrattata, da parte del Comune, della Regione o altro Ente, ( che comunque dovrebbero muoversi con estrema sollecitudine, riesaminando le graduatorie, almeno per questi casi) il canone "equo" venga aumentato del 20% ogni anno.

Così facendo, alla famiglia sotto sfratto esecutivo, converrà sempre, senza troppo disagio, (soprattutto se ha un reddito superiore a 27.000 euro) rimanere nell'appartamento occupato, perché il nuovo canone sarà sempre di molto inferiore ai valori minimi di mercato. (Le famiglie, veramente più deboli, invece, dovrebbero essere assistite più adeguatamente, per pagare un canone più "logicamente equo"). Solo dopo 8 anni, si raggiungerebbero i valori minimi di mercato, se si aumentasse l' "equo canone" del 20% ogni anno . Permettere di aumentare "l'equo canone" (abrogato), solo del 20% una sola volta, come avviene ora, é iniquo e dimostra che, in questi casi, qualcuno non vuole fare i conti, e chi controlla non sa farli.

Non é giusto che privati pensionati, proprietari spesso di un solo alloggio, subiscano, così per troppi anni, l'inerzia di proroghe assurde!

Tutto ciò, comunque, é insufficiente, non risolve il grave problema dell' "emergenza sfratti", ormai diventato insopportabile anche per i meno deboli, in seguito alla reiterata ed insensata proroga del blocco sfratti e della mancanza di adeguamenti coordinati.
La Corte di Strasburgo l'ha capito fortunatamente, e ci sta col fiato addosso.
VERGOGNA !

Il Tribunale di Firenze sta muovendosi! Le altre Regioni ???
In Italia ci vuole molto tempo per decidere anche le piccole cose!!

dott.Ach. EUGENIO LUXARDO