La casa intesa come luogo di crescita ed educazione

Vittorino Andreoli, in un bellissimo libro dal titolo: "Dalla parte dei bambini", afferma che: "la casa, intesa come luogo fisico, ha la capacità di influenzare nel bene o nel male la famiglia che la abita".

L 'autore prosegue affermando che: "Una casa può creare gravi angosce e difficoltà anche agli affetti, quando è inadeguata, troppo piccola, malsana."

Siamo d'accordo con le tesi di Andreoli. La casa, al pari del lavoro, è importante per la crescita e la formazione della persona.

Andreoli prosegue dicendo che: "Vivere, ad esempio, con la spada di Damocle di uno sfratto, significa condurre un'esistenza in cui la paura, la tensione, il senso di incertezza o di colpa finiscono per colorare di sè ogni azione e ogni gesto quotidiano, quindi anche i gesti di affetto.

Il libro di Vittorino Andreoli "dalla parte dei bambini"
Sentire il proprio nido in pericolo mette in pericolo anche chi vi abita."

Se la casa ha questa importanza di protezione della famiglia e del bambino che in essa cresce e viene educato, occorre una maggior tutela e rispetto da parte dello Stato. Ma soprattutto occorre rispetto e tutela del proprietario che la possiede e la gestisce. Su di lui incombe l'onere dei lavori di ristrutturazione e manutenzione per mantenere in efficienza le strutture e i gli impianti di una casa. Quindi, via le tasse sulla casa. Promuovere maggiori agevolazioni e incentivi per chi decide di ristrutturare e adeguare gli impianti, dovrebbe essere una priorità per un Governo con la testa sulle spalle.

Il proprietario deve essere messo in condizione di agire nel migliore dei modi, togliendogli dai piedi tutti quei lacci e lacciuoli burocratici che gli fanno perdere tempo e lo rendono di salute cagionevole.

Prendiamo, ad esempio, l'eterna proroga degli sfratti. Si è visto che lo sfratto è una sorta di "spada di Damocle" che incide negativamente sulla famiglia e sugli affetti. Ebbene, cosa aspetta lo Stato a risolvere questo problema. Si preferisce deliberare proroghe su proroghe che non risolvono il problema, si preferisce mantenere le famiglie italiane con questa spada sul collo. Si preferisce mantenerle dove sono, alimentando in loro questa incertezza psicologica che incide negativamente nel loro sviluppo. Si preferisce alimentare questo snervante braccio di ferro tra proprietari e inquilini, anzichè risolvere il problema definitivamente, una volta per tutte.

Invece, a nostro avviso, si dovrebbe provvedere ad assegnare definitivamente una casa alle famiglie sotto sfratto dicendogli: "da ora in poi la casa è quella, aggiustati e sistematela come ti piace, è tua, sloggia una buona volta da dove ti trovi e piazzati lì, che ti piaccia o no, poche storie." Al diavolo la cartolarizzazione.

Abbiamo visto che la casa, troppo piccola, inadeguata e malsana rappresenta una fonte di angoscia che influisce negativamente sullo sviluppo armonioso della famiglia e sugli affetti. Ecco che allora uno Stato con la esse maiuscola dovrebbe agevolare, anche attraverso capitali a fondo perduto, quelle famiglie che vivono in case inadeguate, dandogli la possibilità di ingrandirle se piccole o risanarle se malsane. Invece che si fa? Ti fanno pagare l'ICI. Almeno avessero il buon senso di toglierla.

Il nostro pensiero va anche all'altra "casa", quella statale in cui i bambini passano buona parte della giornata: la scuola.

Quanto avvenuto nel paese di San Giuliano in Molise è, a nostro avviso, una sorta di brutto presagio, una dimostrazione e contemporaneamente un avvertimento a tutti gli amministratori pubblici troppo superficiali e poco oculati nella gestione delle risorse. Attenzione che là dove togliete fondi e risorse, rischiate lacrime e lutti. Attenzione quindi a sottrarre fondi alla Scuola. Attenzione, quindi, a sottrarre ricchezza anche ai proprietari, il rischio di un lutto in conseguenza di un incidente per mancato adeguamento alle norme, per mancanza di fondi da parte del proprietario, è lì che ti aspetta.