Chiedilo all'architetto

Architetto Eugenio Luxardo
via G.Frua, 16
20146 Milano
fax : 02 700 535 784

Elenco dei messaggi
  • Titolo: Libero profesionista di Bianchi Daniele del 06/11/2002, 20:31
    Quesito: Il mio quesito riguarda delucidazioni in merito ad agevolazioni IVa (10%).
    E' stata consegnata in Comune una D.I.A. in base alla L.22/99 in cui si specificava che venivano effettuate opere di straordinaria manutenzione quali sostituzione degli impianti tecnologici (riscaldamento, idraulico, elettrico) e dei serramenti interni ed esterni; nella stessa domanda si descriveva tramite elaborato tecnico lo spostamento di alcune aperture e tramezze in terne, senza cambiare destinazione d'uso ai locali.
    Chiedo cortesemente se sia possibile applicare l'aliquota IVA agevolata del 10%, sapendo altresì che l'immobile costituisce "prima casa".
    Restando in attesa di V/s risposta, porgo Distinti Saluti.
    • Re: Libero profesionista di Arch. Eugenio Luxardo del 08/11/2002, 18:02.
      Le opere, da Lei descritte, rientrano tra quelle per le quali è applicabile l’IVA agevolata del 10%, pagata alla fatturazione. Non sono agevolate le prestazioni professionali.
      Per i “beni significativi” (ascensori, infissi, caldaie, sanitari) : l’IVA al 10% è applicabile soltanto sino all’ammontare del loro valore, che non ecceda il costo della mano d’opera e degli altri beni non significativi (sulla eccedenza si applica l’IVA al 20%).
      Esempio:
      mano d’opera 100 IVA 100 x 10%
      altri beni 20 IVA 20 x 10%
      caldaia 150 IVA 120 x 10% e su 30x20%

  • Titolo: Lib. prof. di Francesca Cafaro del 05/11/2002, 16:58
    Quesito: Sono propritaria di un attico con terrazza al livello e lastrico di copertura di mia proprietà.
    Per problemi di infiltrazioni si rendono necessari lavori sia al lastrico solare che alla terrazza a livello.
    Come vanno ripertite le spese? Nel caso in cui io voglia coprire con tetto a falda non abitabile sia la terrazza a livello che il lastrico solare come va ripartita la spesa?
    Grazie
    • Re: Lib. prof. di Arch. Eugenio Luxardo del 06/11/2002, 19:19.
      Sia per la terrazza a livello dell’attico, che per il lastrico solare, essendone Lei la proprietaria ed avendone l’uso esclusivo, è tenuta a contribuire per un terzo nella spesa delle riparazioni o ricostruzioni. Gli altri due terzi sono a carico della parte dei condomini ai quali servono lastrico e terrazza.

  • Titolo: Concessione edilizia di Lory del 05/11/2002, 16:06
    Quesito: Ho presentato in comune la domanda per concessione edilizia per lavori di ristrutturazione. Pochi giorni fa e' arrivata lettera in cui si dice che la concessione e' stata approvata ed ho tempo 60 gg per ritirarla. ora, cause superiori, non mi trovo piu' nella possibilita' di eseguire i lavori per cui avevo richiesto la concessione. Cosa succede se lascio scadere i 60 gg e non la ritiro? potro' poi presentare una DIA per picoli lavori? e dovro' pagare qualcosa per la concessione edilizia che non ritirero'?
    Grazie per l'aiuto
    • Re: Concessione edilizia di Arch. Eugenio Luxardo del 06/11/2002, 19:16.
      Lei può non eseguire i lavori di ristrutturazione da Lei progettati ed approvati dal Comune. Non lasci scadere i 60 giorni; avverta l’Amministrazione Comunale delle sue intenzioni, con sollecitudine, e questa Le darà istruzioni riguardanti gli oneri dovuti.
      Potrà , poi, presentare una DIA per piccoli lavori.

  • Titolo: pagamento chiusura contratto di fabio del 05/11/2002, 10:17
    Quesito: buongiorno io vorrei sapere se devo pagare o repristinare i buchi fatti per le mensole in un contratto di locazione alla riconsegna della casa
    • Re: pagamento chiusura contratto di Arch. Eugenio Luxardo del 06/11/2002, 19:06.
      Per la riconsegna della “casa”, che deve avvenire nelle migliori condizioni di manutenzione, le conviene ripristinare “il tutto com’era”, salvo accordi diversi, eliminando però ogni danno, buco o crepa da Lei provocati. La presa in consegna stabilirà se vi siano o meno altri danni.

  • Titolo: Proprietario di Ottavio Ferro - otferr@tin.it del 05/11/2002, 09:45
    Quesito: Ho affittato una casa a Napoli, l'inquilino senza avvertirmi ha escluso l'impianto di riscaldamento alimentato a Gasolio per installare una caldaia a Metano. Dal mio contratto risulta: 'Il conduttore non potrà portare alcuna addizione, innovazione, miglioria o modifica alla cosa locata e agli impianti ivi esistenti senza preventiva autorizzazione del locatore. La violazione di questa disposizione è causa di risoluzione di diritto della locazione e di
    risarcimento del danno. In ogni caso, tutto quanto il conduttore faccia, con o senza autorizzazione scritta del locatore, rimarrà a beneficio di questultimo senza che gli sia dovuto alcun compenso o indennità. Illocatore si riserva comunque il diritto di ottenere la restituzione dei locali nel ripristino stato, in danno e a spese del conduttore.' Visto quanto espresso nel contratto, come mi devo comportare? devo far intervenire un legale? posso recedere il contratto? Grazie dell'attenzione. Ottavio Ferro
    • Re: Proprietario di Arch. Eugenio Luxardo del 06/11/2002, 19:03.
      Consulti un legale per segnalare, con estrema urgenza, all’inquilino “la violazione delle disposizioni contrattuali”, riservandosi di decidere in merito : sia per quanto riguarda “il certificato di regolare esecuzione del nuovo impianto di riscaldamento”, che per le spese condominiali dell’ attuale riscaldamento a gasolio di cui dovrà chiedere, preventivamente, informazioni al suo Amministratore.

  • Titolo: serra in terrazzo di maria russo del 01/11/2002, 16:09
    Quesito: Ho un terrazzo large 3 metri che si estende lungo tutta la lunghezza del mio piccolo appartamento.
    Vorrei mettere una serra lungo tutto il terrazzo con la finestra del bagno, della cucina le porte del salotto e della camera da letto che passerebbero sul terrazzo. Sopra, il tetto sarebbe di vetro che si apre dove ci sono le finestre della cucina e bagno e del salotto e camera da lettto.
    le porte di vetro sono apribili a soffietto lungo tutta la lunghezza. Si puo' fare o devo coprire solo 25 % del terrazzo.
    grazie
    mariachiara@hotmail.com
    • Re: serra in terrazzo di Arch. Eugenio Luxardo del 03/11/2002, 09:48.
      La “chiusura della terrazza”, provoca un aumento di cubatura di tutto l’alloggio. E’ necessario che Lei si accerti se il regolamento edilizio del Suo Comune permetta questo tipo di costruzione, con la relativa aereazione.

  • Titolo: rifacimento del tetto a parità di volume di alessandro del 01/11/2002, 00:08
    Quesito: il rifacimento del tetto a parità di volume dell'esistente può essere eseguito?

    b- E' da considerare una soprelevazione il rifacimento del tetto a parità di volume?
    • Re: rifacimento del tetto a parità di volume di Arch. Eugenio Luxardo del 03/11/2002, 09:40.
      La manutenzione straordinaria del tetto ed il risanamento conservativo, possono essere eseguiti e non sono ritenuti “sopraelevazioni”, se vengono mantenute tutte le inclinazioni delle falde, le quote dei colmi e delle gronde. In caso contrario non si tratta di “rifacimento” di tetto, ma di costruzione di nuovo piano in sottotetto.

  • Titolo: soffitta di albi del 31/10/2002, 23:58
    Quesito: abito in un fabbricato composto da sei appartamenti
    con entrate indipendenti, due situati a piano terra e 4 con ingresso al 1°piano e stutturati all'nterno su due piani.Sopra al mio appartamento che è situato al 1° piano c'e un sottotetto alto nella parte più alta circa 1.60, cosa devo fare per potere praticare un'apertura per sfruttare questo spazio come soffitta.
    • Re: soffitta di Arch. Eugenio Luxardo del 03/11/2002, 09:36.
      Deve esporre il Suo problema in assemblea ed ottenere il consenso dei condomini interessati, soprattutto se il sottotetto fosse di proprietà comune, con accesso da altri piani.

  • Titolo: finestra preciso la situazione di giuseppe mompellieri del 31/10/2002, 21:00
    Quesito: praticamente il proprietario confinante pretende che l'immagine della finestra esterna rimanga uguale al precedente vetrocemento, cioe mi a fatto fare da un fabbro una griglia bianca che appoggiata al vetro esterno imiti il cemento che mura le mattonelle di vetro.
    e a preteso che il vetro di tutto il telaio delaa finestra che misura 110x140 si aprisse solo a 2,5 metri dal pavimento mentre il resto rimanesse chiuso.
    il codice dice che una luce non si puo usocapire pero'
    essendo una luce inregolare che presenta il lato inferiore a 1,40 dal pavimento ed essendo li da 30 anni
    e usocapita?
    e possibile che il comune abbia dato l'abitabilita ma poi un giorno il confinante mi possa costruire e chiudere la luce perche e una luce inregolare e quindi la possa portare a regolarla.
    io voglio solo aprire tutto il vetro da cima a fondo ma non voglio la veduta perche comunque non mi posso affacciare (c'e la grata e poi e a 1,40 e non ci si sporgerebbe)grazie
    • Re: finestra preciso la situazione di Arch. Eugenio Luxardo del 03/11/2002, 09:25.
      La Sua non è una finestra, ma è una “luce”, descritta dall’articolo 901 del codice civile.Il proprietario confinante ha chiesto (preteso come Lei dice) che la suddetta “luce” sia resa conforme alle prescrizioni del codice. Però non ci sono i 2,5 metri, ma un altezza inferiore, inoltre, (per avere un po’ più d’aria), Lei vorrebbe aprire la parte inferiore, che invece dovrebbe rimanere sempre chiusa ed opaca, per “garantire la sicurezza del vicino”, come da codice. Chieda consiglio al fabbro per una “ventilazione forzata”!
      Il vicino dovrebbe acquistare la comunione del muro se volesse chiudere la Sua “luce”, costruendo solo in aderenza un edificio (art.904 c.c.).

  • Titolo: Ripartizione spese di Anna Maria Musazzi del 31/10/2002, 19:38
    Quesito: Buonasera,
    sono proprietaria di un appartamento in una palazzina di otto proprietà.
    La mia proprietà non ha diritto alla costruzione di un box perchè così specificato dal precedente proprietario; pur avendo riportata sul roggito la possibilità di utilizzare uno spazio sul suolo comune da adibire a posto auto, una delibera assembleare vieta l'entrata dei veicoli impedendomi così di usufruirne.
    Nella mia stessa situazione un'altro condomino.
    Ora si vuole rinnovare il cancello automatico aggiungendo un sistema che ne impedisce l'apertura nel momento in cui un veicolo stia sostando o transitando nella sua immediata vicinanza.
    Devo partecipare anche io alla spesa (di circa Euro 130,00), se sì in che misura?
    Ringrazio fin da ora per la Sua cortese risposta.
    Distinti saluti
    Anna Maria Musazzi
    • Re: Ripartizione spese di Arch. Eugenio Luxardo del 03/11/2002, 09:20.
      Le spese necessarie per la conservazione e per il godimento delle parti comuni, sono sostenute dai condomini in misura proporzionale al valore della proprietà di ciascuno.
      Si accerti che nella tabella dei millesimi, allegata al suo rogito, nella colonna relativa alle proprietà dei box e posti auto, vi sia la Sua “quota parte” in millesimi, che può confrontare con le altre proprietà (con o senza box).
      Se veramente nel suo rogito vi è “la possibilità di utilizzare uno spazio sul suolo comune da adibire a posto auto”, come da Lei affermato, e se la tabella millesimi riporta la Sua “quota parte”, nessuna delibera assembleare può toglierLe il diritto di accedere, attraverso il “cancello automatico”, allo “spazio sul suolo comune ”. (spazio sul suolo comune con unico posto auto condiviso con altri ?). Lei, quindi, dovrebbe partecipare alla spesa relativa al “cancello”, nella misura indicata in millesimi, (proprietà senza box).
      Segnali il Suo caso all’Amministratore, soprattutto, se non ci fosse nella tabella la sua “quota parte”, in contrasto con quanto descritto nel suo rogito

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