Un impegno preciso: più proroghe per tutti

  •  Apprendiamo dai giornali che il governo Berlusconi ha prorogato fino al 30 giugno 2004 gli sfratti. Si tratta della sedicesima proroga che i proprietari di casa devono subire da quando è nata la legge sull'equo canone nel lontano 1978.
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Apprendiamo dai giornali che il governo Berlusconi ha prorogato fino al 30 giugno 2004 gli sfratti. Si tratta della sedicesima proroga che i proprietari di casa devono subire da quando è nata la legge sull'equo canone nel lontano 1978.

"Un atto dovuto" strillano i sindacati inquilini. Se vai a sfogliare i giornali usciti ai tempi delle precedenti proroghe, leggi le stesse cose: "un atto dovuto". Comuni e inquilini si crogiolano nella loro soddisfazione, i proprietari protestano e masticano rabbia.

Le proroghe sono "atti dovuti", ma dovuti a chi? Tanto più che i sindacati inquilini propongono l'eliminazione dei contratti a libero mercato e un piano decennale per realizzare due milioni di case popolari. Due milioni, mica pochi. Ci vuole poco a immaginare che fino a quando non si saranno realizzati i due milioni di case, le proroghe non finiranno, cioè mai.

La Confedilizia protesta naturalmente, ricordando che la Corte Costituzionale si deve ancora pronunciare sulla legittimità o meno della proroga dell'anno scorso e invita i proprietari a servirsi del meccanismo di garanzia da loro messo a punto lo scorso anno per smascherare gli inquilini falsi indigenti.

Noi osserviamo che fare i generosi e i magnanimi con la roba degli altri sono capaci tutti e non occorrono particolari doti di intelligenza per questo compito. I comuni e i sindacati, invece di piangere miseria presso il governo, avrebbero potuto dimostrare molto più impegno e lungimiranza se avessero aperto il proprio di portafogli e acquistato alloggi da cedere in locazione a prezzi vantaggiosi agli inquilini sotto sfratto, permettendo al legittimo proprietario di rientrare in possesso del proprio bene.