La burocrazia ti uccide

  •  Per proteggere un balcone della propria casa dalla pioggia e dalle intemperie, un proprietario decide di costruirci sopra una pensilina o tettoia. Va da un geometra professionista e lo incarica di predisporre tutte le scartoffie al fine di ottenere dal Comune il permesso per la costruzione della pensilina...
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Per proteggere un balcone della propria casa dalla pioggia e dalle intemperie, il proprietario decide di costruirci sopra una pensilina o tettoia. Va da un geometra professionista e lo incarica di predisporre tutte le scartoffie al fine di ottenere dal Comune il permesso per la costruzione della pensilina.

Fatte le varie pratiche burocratiche e ottenuto il permesso a costruire dal Comune, il proprietario della casa, paga la parcella al geometra professionista e le relative tasse di bolli e compagnia bella al Comune e contatta alcune ditte per avere dei preventivi sui lavori che intende eseguire.

Ottenuti alcuni preventivi, il proprietario sceglie il preventivo che gli sembra il migliore e prende contatti con l'impresa per vedere i lavori da farsi e la relativa tempistica.

Siccome sul permesso di costruire c'è scritta una data di scadenza entro la quale i lavori devono essere iniziati, pena la decadenza del permesso, il nostro amico proprietario si attiva con anticipo e va in Comune, all'Ufficio Tecnico e dice che lui ha intenzione di iniziare i lavori il tal giorno con tale impresa. All'Ufficio Tecnico gli danno un foglio da compilare che si chiama "denuncia di inizio lavori" dove si chiede di comunicare la data di inizio lavori, a chi è stata affidata la direzione lavori, il nome e il domicilio dell'impresa incaricata di eseguire i lavori.

Inoltre nella denuncia di inizio lavori si chiede di allegare i certificati dimostrativi della regolarità contributiva dell'impresa esecutrice dei lavori (INPS - INAIL - CASSA EDILE), nonché dichiarazione della medesima impresa sul proprio organico medio annuo con precisazione di applicazione del contratto collettivo di lavoro ai dipendenti (ART. 86 -comma 10 - Decreto Legislativo 10/09/2003 n. 276).

Il nostro solerte proprietario allora si attiva e chiede all'impresa di consegnargli copia di quanto richiesto dalla denuncia di inizio lavori.

Dopo alcune settimane, la ditta consegna al proprietario quanto richiesto e copia dei certificati Inps, Inail, dichiarazione con la data presunta di inizio e fine lavori.

Il proprietario prende il tutto e va in Municipio, all'Ufficio Tecnico e consegna al geometra dell' Ufficio Tecnico la documentazione, il quale la esamina e nota che la data dei certificati INPS - INAIL è vecchia di più di tre mesi e gli restituisce tutte le scartoffie, invitandolo a tornare con dei certificati più recenti.

"CCCCAAAAAAAZZZZZZOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!"

E' il grido scomposto di quel proprietario che se ne torna a casa con un principio di ulcera, dopo aver perso mezza giornata in coda inutilmente all'Ufficio Tecnico.

A casa, il nostro amico, ormai deluso e rassegnato, telefona all'impresa e gli dice che i certificati che gli hanno dato sono vecchi e scaduti e che il geom. dell' Ufficio Tecnico vuole dei certificati più aggiornati. L'impresa gli risponde che faranno tutto il possibile per richiedere all'inps-Inail altri certificati più aggiornati, ma che ci vorrà un po' di tempo per averli.

Intanto la data di scadenza sul permesso di costruire sta per scadere e il nostro proprietario è sulle spine, in attesa che l'impresa gli consegni certificati più aggiornati.

Questi i fatti.

Il nostro commento.
Assurdo! Una impresa che deve lavorare è costretta a perdere tempo in burocrazie assurde e inutili per dimostrare di essere in regola con i contributi sul lavoro. Un proprietario che vuole valorizzare il proprio immobile e dare lavoro all'impresa è costretto a perdere tempo di qua e di là per fare le cose in regola, secondo i canoni di legge, quando basterebbe un click del mouse al personale comunale/statale preposto per fare tutte le verifiche del caso, senza costringere alcuna persona a muoversi di casa per consegnare certificati inutili che lo Stato già possiede e che deve solo verificare.

Se questa è l'Italia che vuole competere sul mercato internazionale al giorno d'oggi, mi dispiace, noi gettiamo la spugna. Così non si può più andare avanti. Essere vessati e presi per i fondelli in questo modo non lo accettiamo. Andate tutti a prendervela in quel posto!

Ci sono valori più importanti. Manca il buon senso. Noi pensiamo che una impresa che fa serramenti deve poter fare serramenti e non perdersi dietro alle scartoffie e ai certificati. Non è quello il suo lavoro. Un proprietario che paga le tasse sui suoi immobili e ha una famiglia a cui pensare, ha diritto ad un trattamento di rispetto e deve essere sollevato da ogni pratica burocratica onerosa e perdi tempo.

Come dice il Prof. Mario Monti, ex commissario UE alla concorrenza, in una intervista su "La Stampa":
Nei paesi di tradizione liberale non si conta sulla "bontà" degli uomini per creare la "buona società", ma sulle "buone leggi". Le leggi si fanno rispettare e si provvede a migliorarle se si rivelano inadeguate.