Immissioni e atti emulativi molesti

  •  Gli inquilini di un condominio lanciano immondizia e rifiuti nel cortile del condominio confinante e nascondono la mano. L'amministratore scrive all'altro amministratore una lettera che denuncia la pericolosità e mancanza di civiltà di tante persone.
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Voglio farti leggere la lettera che un amministratore di condominio ha ricevuto dall'amministratore del condominio confinante. Chi scrive la lettera a nome del condominio confinante è un architetto, un professionista del settore.

La lettera di protesta dell'amministratore di condominio

Nella lettera sopra riportata, l'amministratore denuncia il lancio di rifiuti e immondizia (bottiglie di vetro, contenitori di plastica, etc), proveniente dal condominio confinante, nel cortile condominiale del condominio da lui amministrato e ne chieda la cessazione, pena azioni legali e richiesta danni.

In casi come questi è importante capire quali sono le ragioni che portano a comportamenti scorretti e incivili, metterle a nudo e trovare una soluzione al fine di evitare il ripetersi di tali azioni.

Magari si tratta dei bambini della famiglia del primo o del secondo piano, lasciati a loro stessi, giocano sul balcone buttando gli oggetti che trovano in casa dall'altra parte, senza rendersi conto dei loro gesti, mentre i genitori assenti, perché a fare la spesa o impegnati a svolgere assurde pratiche burocratiche qui e là, lasciano i bambini "incustoditi".

Magari si tratta dell'inquilino dell'ultimo piano che esasperato dall'abbaiare del cane dell'inquilino del condomino confinante, che non la smette di abbaiare mentre lui vuole riposare, ha ritenuto opportuno tirargli "qualcosa" per farlo smettere.

Magari si tratta, più probabilmente, di pura ripicca e screzi tra condomini che non si possono soffrire. Infatti, da quanto so, alcuni inquilini del condominio dal quale provengono i lanci si lamentano delle piante (pini di alto fusto) messe in loco dal condominio confinante e che portano via luce e vista e i cui rami, sbattuti dal vento arrivano a sporcare i balconi e la biancheria stesa con resine e aghi di pino.

E' un quadro molto chiaro della situazione in cui versa il Paese, della mancanza di responsabilità personale e del livello di educazione posseduto dagli italiani, non tutti, ma di una buona parte. Noi proprietari che siamo nel settore, abbiamo il polso della situazione tragica nella quale ci troviamo, sia a livello economico, sia a livello educativo e culturale, malgrado l'Italia vanti in questo settore una tradizione storica di tutto rispetto.

Sono comportamenti sbagliati, sintomo di un paese alle deriva, abbandonato a se stesso, di un Paese che sta smarrendo il senso civico, sull'onda di quanto accade a livello occupazionale e lavorativo a tante persone o sull'esempio che la classe politica e dirigente di questo paese dà ai cittadini.

L'architetto che scrive la lettera non fa nomi e non dà indicazioni utili per risalire ai colpevoli. Probabilmente, incaricato e sollecitato dai suoi amministrati, per un senso di orgoglio e di rispetto, ha ritenuto giustamente di fare presente la cosa.

Da un punto di vista giuridico e legale, possiamo chiaramente fare riferimento per entrambi le parti agli atti di emulazione e immissioni moleste, ai sensi degli art. 833 e 844 del Codice civile e difficili da circoscrivere e individuare, anche se non si tratta propriamente di fumi e rumori, ma di comportamenti e atti molesti o emulativi, di cui solo il Giudice può valutare la gravità e le azioni da intraprendere (ad esempio rientra tra gli atti emulativi piantare alberi sul proprio fondo, anche a distanza legale, ma con il solo scopo di impedire la vista del panorama al vicino o infastidirlo lasciando che i suoi rami vadano a sporcargli la biancheria stesa sui balconi).